LETTERA APERTA AL SINDACO AVV. GIUSEPPE MELLONE
Egregio Sindaco di Nardò, il giorno 6 giugno u.s. presso il Chiostro dei Carmelitani, come Cobas del P.I. sanità della Provincia di Lecce, abbiamo tenuto un incontro dibattito su affidi ed alienazione parentale. Si è parlato della recente pronuncia della Cassazione che sancisce la non scientificità della strana teoria di Gardner sulla Pas, e contro la bigenitorialità forzata.
La sua amministrazione ha pure, cortesemente, concesso il patrocinio, unitamente alla provincia di Lecce, settore pari opportunità.
Questo incontro, prima di avere luogo, ha subito “un parto sofferto”. Ci è stata negata prima la sala del Chiostro, poi la sala Capone di Via Falcone, e solo dopo la terza istanza ci è stato accordato di tenere il dibattito nella Sala del Chiostro dei Carmelitani.
A questa discussione hanno preso parte l’On. Veronica Giannone, segretario alla Commissione per l’infanzia. il Dr. A. Mazzeo psichiatra, e come moderatore il giornalista Prof Luigi Nanni.
Sono intervenute famiglie e persone interessate a questi problemi. Via Skype è intervenuta una madre coraggiosa, e combattente, come Laura Massaro che ha ottenuto un importante pronunciamento da parte della Corte di Cassazione. L’evento è stato mandato in diretta Fb e seguito da numerosi cittadini.
Però in tutto questo è mancata, in modo visibile, la presenza della sua amministrazione, e dell’amministrazione provinciale, di un suo rappresentante. Questo sebbene avessi, personalmente, invitato Lei, l’Assessore ai Servizi Sociali e l’Assessore alla Cultura.
Nessuno di Voi ha “accolto” di prendere parte ai nostri lavori o comunque anche portare un breve saluto.
Come è stata interpretata questa assenza dalle persone impegnate, da sempre, nel sociale e nello specifico come familiari che soffrono da anni questi problemi?
Mi conceda di dirlo con una sola espressione: “disinteresse”. In questo modo la sua amministrazione ha mostrato indifferenza verso tutte quelle madri, ed i loro figli, che lottano quotidianamente contro gli abusi e soprusi di ex mariti ed ex compagni, e contro quelle istituzioni che al posto di aiutarle le sottomette a bizzarre teorie sulla Pas e la bigenitorialità.
In sala il 6 giugno c’erano madri, nonni, genti in carne ed ossa, che avevano gli occhi lucidi, le mani tremanti, la voce rotta dall’emozione.
C’erano persone che avevano voglia di raccontare-denunciare le loro storie amare.
Di figli e nipoti strappati, con violenza, alle loro madri e costrette a vivere lontano dalle loro creature, senza un valido motivo.
C’erano donne che nella loro esistenza avevano patito, troppo, dolore sulla loro pelle.
Eppure l’Amministrazione di Nardò ha deciso di non esserci.
Di solito quando si è assenti ad un appuntamento importante, dopo aver ricevuto un invito ufficiale, si ha la buona educazione d’inviare un comunicato per giustificare quell’assenza.
A noi dei Cobas non è pervenuto nulla.
Grazie direttore.
Maurizio Maccagnano, sindacalista dissidente