RIZZO LATERALE
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CONOSCENZA E VALORIZZAZIONE, NUOVA OPPORTUNITÀ PER IL MUSEO DELLA PREISTORIA

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MANIERI

C’è anche il Museo della Preistoria di Nardò tra i partner beneficiari del progetto Musei scientifici green: strumento di benessere sociale e crescita economica, presentato dall’unità di ricerca diretta dalla professoressa Maria Marino del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari e ammesso a finanziamento (con una quota complessiva di  50 mila euro) nel bando “Horizon Europe Seeds”, che sostiene attività connesse alla costituzione di network europei e – vero valore aggiunto del progetto – la redazione di proposte progettuali candidabili su bandi del programma “Horizon Europe”.

Il polo tematico di riferimento del progetto è “Cultura, creatività e società inclusiva”, nella prospettiva della protezione del patrimonio culturale europeo, dell’esplorazione del potenziale dei settori culturali e creativi e della promozione delle trasformazioni socioeconomiche che contribuiscono all’inclusione e alla crescita. Il Museo entra nella rete che svilupperà i progetti candidabili e partecipa con le attività scientifiche e l’organizzazione di eventi nel Parco Naturale Regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano, nelle aree contigue e nel Museo, sviluppate dal gestore in sinergia con il Comune di Nardò e nelle modalità previste e indicate dagli organi preposti alla tutela.

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“Un’altra opportunità per il Museo della Preistoria di Nardò – dice l’assessora alla Cultura Giulia Puglia – nel solco della “missione” di aumentare la conoscenza e migliorare la valorizzazione del patrimonio. È anche la dimostrazione, l’ennesima, di un lavoro molto valido dal punto di vista scientifico e della ricerca e, ovviamente, utile per il territorio”.   

“Il viaggio nel tempo del nostro percorso sul territorio – dice la direttrice del Museo della Preistoria di Nardò Filomena Ranaldo – inizia circa 72 milioni di anni fa e siamo lieti di questa occasione per implementare la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio cretacico presente sul territorio neritino e nelle collezioni museali”.