NON ABBIAMO BISOGNO DI EROI MA DI UOMINI ORGOGLIOSI AL SERVIZIO DELLA NOSTRA GALATONE

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Dipingere Annamaria Campa come donna senza autorevolezza e personalità, affermando implicitamente ed esplicitamente che sarebbe una persona disponibile a farsi manovrare da chicchessia, offende a mio parere pesantemente le figura e lo spessore dell’amica Annamaria, e diffama in maniera meschina e offensiva le sue spiccate capacità politiche e professionali.
Chiaramente sostengo e appoggio in pieno la sua coalizione civica, e rispondo presente se mi si chiede di consigliare o guidare verso qualche scelta, ma la mia scontata vicinanza, politica e affettuosa, alle persone che si stanno mettendo in gioco non si traduce con un’influenza occulta e invadente nei confronti dell’autonomia di persone di alta formazione e competenza come Annamaria e chi si sta impegnando con lei.
Sono stanco del sentirmi tirato per la giacchetta al fine di screditare l’ottima candidata sindaco sol perché assessore nella Giunta presieduta da me. Sulla cui attività, però, devo sottolineare diversi aspetti visto che la gestione dei conti sotto l’Amministrazione di cui ero sindaco è stata a più riprese vigliaccamente tirata in ballo, non solo sui social ma in tutti i cinque anni di gestione di questa Maggioranza, durante i quali gli amministratori hanno continuato a coprire le proprie incapacità millantando che la Giunta Nisi avesse lasciato i conti in disordine e le casse vuote.
A queste accuse ho già risposto pubblicamente negli anni passati, mettendo all’attenzione dei galatonesi delibere, bilanci e atti amministrativi che smentiscono questa narrazione falsa della realtà: in tutti gli esercizi abbiamo sempre registrato un avanzo di amministrazione e il rispetto del patto di stabilità. All’atto dell’insediamento l’attuale amministrazione ha fatto sparire dal bilancio oltre un milione di euro di residui attivi, trovando anche la contestazione da parte dei Revisori dei Conti. La Corte dei conti, sottolineo, non ha mai autorizzato il riaccertamento dei residui del Comune di Galatone o la revisione dei bilanci, nonostante la maldestra insistenza dell’Amministrazione Filoni.
Appare tuttalpiù evidente che ci siano delle nette differenze dell’idea di gestione dell’Amministrazione: c’è chi preferisce vantarsi di avere quasi 6 milioni di euro depositati in Banca e arrivare a questo risultato spremendo i cittadini sotto tutti i punti di vista, con spese dirette e iindirette. C’è chi invece riteneva proficuo per la comunità iniettare risorse che la città poi assorbiva e trasformava in sviluppo, lasciando le casse comunque in attivo per il bilancio del comune.
Il buco, infatti, non c’è mai stato: con il gioco della cancellazione dei residui attivi hanno fatto pendere immotivatamente il bilancio sul lato del disavanzo. Insistono a dire che i residui attivi che hanno cancellato sono “farlocchi” e inesistenti, ma le carte dicono il contrario visto che sono stati tutti certificati dai Responsabili di Settore prima ancora dell’approvazione dei Bilanci. Gli stessi dirigenti comunali, sollecitati nei primissimi giorni dopo l’insediamento a fornire una nota sull’esistenza di debiti fuori bilancio, hanno certificato la non sussistenza di alcuno. E le bugie raccontate sul nostro operato sono tante: tutte le spese legali che sotto la nostra gestione il Comune avrebbe affrontato a causa nostra, sono in realtà come si sa in gran parte ereditate da azioni precedenti alla nostra Amministrazione.
Io stesso ho ereditato un bilancio che non veniva firmato nemmeno dal ragioniere che lo aveva predisposto, con oltre un milione e mezzo dei debiti fuori bilancio: come per l’Amministrazione Filoni anche noi siamo stati chiamati dalla Corte dei Conti per fornire chiarimenti e prendere precisi impegni. Mai mi sono “vergognato”, ho difeso a spada tratta il lavoro dell’amministrazione precedente, difendendo il mio Comune. Credo di aver fatto solo il mio dovere nell’interesse della nostra comunità. Non abbiamo intrapreso, in un periodo di crisi economica, la strada del recupero dell’evasione attraverso l’azione coatta e non abbiamo alzato la fiscalità locale al massimo, come ha fatto l’amministrazione Filoni, ma abbiamo nell’ultimo esercizio ridotto del 9 percento la Tari. Abbiamo risanato spese creditorie molto superiori al fantomatico “buco” di cui parlano sindaco e assessori, realizzando al contempo tante opere in città pur senza dare addosso a chi ci aveva preceduti.

Hanno anche il coraggio di dire che non ci fossero opere realizzate da poter criticare riguardo il quinquennio precedente al loro insediamento: evidentemente sono passati inosservati i basolati di via Leuzzi, via Rubichi, piazzetta Sant’Anna e via Chiesa, gli interventi sul Teatro Comunale, sulle facciate del palazzo comunale, su piazza Goldoni, su Palazzo Lercaro (con sede della biblioteca) con annessa la Colonna della Vergogna, la nascita del Museo della Radio, l’insediamento del Museo di Leonardo e il recupero del frantoio proto-industriale del Palazzo Marchesale, oggi tra i maggiori punti di attrazione della nostra città. Tutte opere realizzate grazie a una programmazione precisa che con i bandi veniva affidata ai tecnici. Forse non si sono notati i finanziamenti spesi sulle strade rurali, o gli interventi sulle scuole di piazza Itria e di via San Luca, sulla sede della Polizia Municipale, sui marciapiedi della città, su via Pacifico Nico e sui percorsi del Villaggio Santa Rita. Senza contare la programmazione di cui l’attuale Amministrazione non ha saputo usufruire nonostante gli incarichi già recapitati ai tecnici, come la pista ciclabile che poteva congiungere il centro con la marina (con il finanziamento non preso perché il progetto è stato presentato a termini scaduti). E poi quanto noi avevamo già predisposto e che Filoni e i suoi fanno passare come proprie vittorie esclusive: penso alla Rigenerazione Urbana, all’efficientamento energetico di Municipio e scuole (via Cadorna e via Colitta), al progetto per la mitigazione idraulica di contrada Vasce (per il quale il Comune si è visto aggiudicare 10 milioni di intervento).
È per tutti questi motivi che intervengo per dire che non tollererò ancora questi attacchi gratuiti e infondati sulla gestione dei conti e sulle opere pubbliche nei cinque anni in cui abbiamo governato la città, e sulla figura di alto profilo di Annamaria Campa, che sostengo in quanto amministratrice abile e di esperienza ed esponente davvero aggregante per i tanti che vorrebbero un cambio di passo in termini amministrativi.