La discrezionalità amministrativa, se da una parte deve essere motivata con il raggiungimento di un supremo interesse pubblico, da un’altra angolazione consente legittimamente a chi governa di circondarsi da persone legate da un rapporto fiduciario.
Rapporto fiduciario che è alla base e al contempo giustifica la scelta discrezionale.
Con ciò non si intende difendere le determinazioni assunte dal primo cittadino recentemente.
Mellone, da sei anni, governa non solo per i suoi meriti.
Governa perché sono stati puniti gli altri che forse, in passato, hanno messo in atto scelte ancor di più discutibili.
Basti ricordare le famose 7 convenzioni tecniche semestrali rinnovate all’infinito….
Pensiamo un po’ se avesse vinto qualcuno dei concorrenti di Mellone.
Uno “scroccone” si era già preparato a ritornare a stare dietro una scrivania senza scarabocchiare una carta.
Solo qualche scatto di foto dietro lauto compenso.
Così come se avesse vinto qualche altro candidato, l’albo pretorio del Comune sarebbe diventato identico a quello consultabile online di una società partecipata che non lascia spazio a titubanza alcuna.
La sera dello scrutinio, nei comitati elettorali dei candidati sconfitti, le facce erano nere.
I rubinetti della politica si erano chiusi !!! Purtroppo, la politica è anche questo.
Adesso, chi ha vinto governa e sceglie.
Coloro che hanno perso sono colpa di sé stessi .
Insomma: Trippa pe gatti nu nci ndave cchiui
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