OFFESE DOPO UN ARTICOLO: IL GIORNALISTA SPORTIVO QUERELÒ OTTO PERSONE. PROCEDIMENTO ARCHIVIATO
Un giornalista ebbe a commentare con una certa verve lessicale la situazione della società neritina. Che il quel momento era pericolante.
La risposta non tardò ad arrivare attraverso una tambureggiante nota stampa della società, condita successivamente dai commenti di alcuni tifosi.
Il giornalista reagì querelando alcuni membri dell’ AC Nardò con la successiva iscrizione nel registro degli indagati, con le accuse di diffamazione, a carico del presidente Salvatore Donadei, dell’amministratore unico Alessio Antico, dell’amministratore delegato Antonio Vincenti, del direttore generale Silvano Toma, dell’addetto stampa Adriano Tedesco, del responsabile dell’ufficio stampa Fernando Pero. Il reato di minacce, invece, venne ipotizzato a carico di due tifosi, Piero Rizzo e Matteo Caputo.
Dopo due anni dai fatti ad una prima richiesta di archiviazione, il gip del Tribunale di Lecce, Simona Panzera, ha firmato un decreto di archiviazione per gli otto gli indagati: “Terminologie colorite ma non denigratorie o umilianti finalizzate unicamente ad esprimere un giudizio di disapprovazione dell’operato professionale e non invece delle qualità morali, fisiche ed intellettive della persona offesa”. Cioè del giornalista.
E anche i giudizi dei tifosi sarebbero rientrati, secondo il Gip, nel diritto di critica.