SCARICO DEI REFLUI IN MARE: PARLA RINO GIURI, ASSOCIAZIONE NARDÒ PROGRESSISTA

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MANIERI

Non è più sostenibile la situazione dello scarico a mare dei reflui fognari provenienti dal depuratore neritino di Santo Stefano, per due ordini di motivi: sia perché il grado di depurazione è veramente modesto (tabella 1) sia perché il refluo così poco trattato viene versato in mare a raso scoglio. È fuor di dubbio che il liquido immesso in mare a Torre Inserraglio rappresenta una seria fonte di inquinamento, visto che esso è causa del divieto di balneazione per un chilometro.

Questo stato di cose deve essere affrontato e risolto senza pregiudiziali di natura ideologica e nei modi consentiti da tecniche credibili di trattamento e di utilizzo o recapito finale dei reflui, al fine di ottenere il minore impatto possibile sull’ambiente, di salvaguardare la salute dei cittadini e consentire finalmente il piacere di bagni di mare in sicurezza anche in quel bellissimo tratto di costa.

MATTIA BANNER 3

Per oltre quattro anni l’attuale amministrazione comunale ha annunciato e propagandato, senza alcun risultato, improbabili soluzioni tecniche per un sistema a scarico zero, riportate in un documento preliminare di studi di fattibilità, firmato da tecnici di AQP e siglato dal rappresentante del Comune di Nardò. Un documento che fondava la sua ragione d’essere sull’acquisizione di deroghe ministeriali che non potevano essere e non sono state infatti concesse, che coinvolgeva l’operatività di enti strumentali (Consorzio Arneo, ARIF), i cui asset non erano adeguati a svolgere le operazioni previste da quelle ipotesi di fattibilità. Un documento, quindi, che appariva abbastanza campato in aria.

La soluzione di questo problema non potrà, quindi, che passare da un confronto serio fra il Comune di Nardò, quando sarà finalmente ben amministrato, la Regione Puglia e gli enti competenti (AQP, Autorità Idrica, ecc.). Un confronto dal quale scaturisca innanzi tutto il potenziamento e l’adeguamento del depuratore neritino alla tabella 4 (attualmente il più alto grado di affinamento dei reflui), considerato anche che il depuratore cesarino è stato già adeguato per affinare in tabella 4 i reflui di quella comunità. L’esplicitazione delle proposte circa l’esito finale di questo necessario nuovo confronto dovrà essere definita coniugando senza forzature le competenze tecniche degli enti interessati con la tutela delle esigenze del territorio.

Rino Giuri, Associazione Nardò Progressista