RIZZO LATERALE
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SICILIANO: “ORA VI RACCONTO L’ULTIMA (E NON È UN PESCE D’APRILE)”

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MANIERI

Prima vi pongo una domanda: un presidente del consiglio comunale può non conoscere o interpretare secondo convenienza del sindaco le norme del consiglio comunale? E un segretario generale? Credo che abbiate risposto tutti No.

Ecco i fatti.

Oltre un anno fa Andrea Giuranna, presidente del consiglio comunale, assunse un provvedimento che sollevava in maniera unilaterale il consigliere Luigi Venneri dalla partecipazione ai lavori delle commissioni consiliari e anche dal ruolo di capogruppo. Il motivo? Il passaggio di Venneri dalla maggioranza all’opposizione. Questo provocò l’impossibilità di Venneri a partecipare alle commissioni: in sostanza gli si impedì di esercitare un suo diritto istituzionale democratico. Non solo. Sempre Giuranna diffidava i presidenti di commissione dal convocare Venneri in seduta. Io, come presidente di commissione controllo e garanzia, ho continuato a convocarlo regolarmente, certo delle mie azioni, della certezza che non esista il vincolo di mandato in questo Paese (forse Mellone e Giuranna intendevano, anche in questo caso unilateralmente, applicarlo per Nardò) e del fatto che il tempo è sempre galantuomo.

Tutto ciò è accaduto per un’interpretazione di Giuranna che oggi si rivela del tutto infondata e lesiva dei diritti costituzionalmente ed amministrativamente garantiti ad un consigliere comunale. Stando, infatti, a quanto espresso nella giornata di ieri dal collegio giudicante della I sezione civile del Tribunale di Lecce presieduto dalla presidente Piera Portaluri, (che ha accolto il reclamo del Consigliere Venneri e condannato il sindaco Giuseppe detto Pippi Mellone al pagamento delle spese processuali) Giuranna ha applicato erroneamente il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale ed il diritto amministrativo in generale.

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Finisce qui? No, perché ad avvalorare la strampalata tesi di questo tizio distintosi in questi anni per fedeltà al suo capo ed assoluta faziosità nella gestione dell’assise comunale, che insieme al sindaco si prendeva quasi gioco sui social dell’opposizione cittadina esponendola ancora una volta al pubblico ludibrio, arrivò anche il parere richiesto al segretario generale sulla vicenda che, non per la prima volta, ha dimostrato di essere connivente con la decisione di sollevare Venneri dalle partecipazioni alle commissioni.

Abbiamo atteso pazientemente l’esito del giudizio civile e il tempo ci ha dato le risposte. Ora servirebbe un bagno di umiltà di Giuranna con tanto di scuse pubbliche, anche se, davanti a una così palese dimostrazione di incapacità nel proprio ruolo, sarebbero forse più consone le sue dimissioni.

Lorenzo Siciliano

Consigliere Comunale

Presidente VII Commissione (controllo e garanzia)