LA PUBBLICITÀ È IL MOTORE DEL PROGRESSO. MA ANCHE NOI NON VOGLIAMO RESTARE INDIETRO
C’è stato un tempo in cui, i più grandicelli di voi lo ricorderanno, i migliori e più letti settimanali di informazione politica avevano sempre donne nude in copertina. Oggi si chiamarebbero acchiappa-like, catalizzatori di attenzione. Non erano giornali di basso livello, attenzione, ma i più seguiti ed autorevoli (persino progressisti) periodici italiani.
Il nudo si usava per tutto: per parlare di aborto ma anche per raccontare che “lei va a vivere da sola”. Qui una gallery di quei tempi.
Poi la moda dell’uso disinvolto del corpo femminile come “oggetto” è terminata. Perché sono cambiate le sensibilità. I “pezzi di donna” stampati sulle copertine di Panorama, Espresso, Epoca ed Europeo diventarono oggetto di una battaglia dell’associazione Telefono Rosa a metà degli anni Novanta.
Era cambiata la percezione del reale. La società reagiva con nuovi anticorpi a quegli usi considerati “normali” per decenni.
Ebbene, un lettore (speriamo non ex) ci ha fatto notare che un nostro banner pubblicitario, per la verità abbastanza ingenuo, ha colpito la sua sensibilità. Ha giudicato offensivo agli occhi di qualcuno il fatto che una ragazza invitasse a comprare spazi pubblicitari sui nostri portali.
Ci sta. E ci sta che i responsabili dei portali abbiano immediatamente valutato questa protesta come legittima. Perché siamo sempre in grado di autogiudicarci e di affermare – i nostri occhi nei vostri occhi – che “abbiamo sbagliato”. E chiediamo scusa, anche solo ad una sola persona.
Ecco perché quella pubblicità è stata eliminata e verrà presto sostituita da un altro invito a far crescere le attività imprenditoriali della città.
Grazie per averci seguiti fino a qui.