RIZZO LATERALE
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CONDOTTA FOGNARIA… LO “SCARICO ZERO” DI MELLONE DIVENTA SCARICO VERO

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MANIERI

Alla fine nel mare neretino di Torre Inserraglio insieme ai liquami finiranno le promesse di Mellone, che per prendere voti nel 2016 fantasticò di scarico zero, carri armati e altri asini volanti. La realtà invece è un’altra: la vicina Porto Cesareo chiede – legittimamente – l’attivazione del depuratore e l’allaccio alla rete fognaria. Un intervento che avrebbe una logica e inevitabile conseguenza: lo scarico nel mare di Nardò dei reflui cesarini.

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Proprio quello che Mellone a parole voleva evitare, con ripetuti attacchi all’amministrazione precedente che aveva sostenuto la costruzione di una condotta sottomarina al fine di scaricare i reflui di Nardò e Porto Cesareo lontano dalla costa, restituendo così il tratto interessato alla balneazione. A furor di popolo, o meglio di populismo, la condotta sottomarina fu invece bocciata da Mellone appena si insediò. Ma ancora prima del suo insediamento l’attuale sindaco aveva “sponsorizzato” una raccolta firme contro la condotta sottomarina promossa dai cosiddetti No-Tub, movimento rivelatosi utile più per fare carriera politica che nella tutela dell’ambiente. Nell’agosto 2016, con Mellone sindaco da appena due mesi, fu poi siglato un accordo tra Regione Puglia, Comuni di Nardò e Porto Cesareo e Acquedotto Pugliese per un fantomatico “scarico zero” che l’amara realtà ha oggi trasformato in uno “scarico vero”. Risulta poi particolarmente divertente una dichiarazione dell’assessore all’Ambiente Mino Natalizio (nient’affatto contrario all’idea della condotta fognaria quand’era assessore del sindaco Marcello Risi), che di recente ha affermato: “A casa nostra decidiamo noi”. Il mare, ma più in generale il territorio, non è “casa vostra” ma è la casa di tutti. È questa la differenza tra la nostra idea di governo della città e quello che abbiamo visto in questi anni.  

Pierpaolo Losavio