PARLA ANTONIO CAVALLO – MA VERAMENTE DOBBIAMO RITORNARE AD EMIGRARE? E’ GIUSTO?
Ieri 17 gennaio era la Giornata Internazionale dell’Emigrante.
Avrei voluto che l’Associazione degli Emigranti di Nardò, di cui sono presidente, il Direttivo ed i Soci potessero ricordarla tutti insieme nella nostra sede.
Questo, purtroppo, non è possibile per la pandemia.
Ma in ogni modo non lo sarebbe stato.
In noi c’è tanta amarezza e sconforto perché siamo prossimi a lasciare la sede nella quale stiamo dal 2008.
L’Amministrazione Comunale ha richiesto i locali sin dall’inizio del 2017, cioè dopo pochi mesi dal suo insediamento. Da allora abbiamo combattuto anche a livello giudiziario. Adesso il contratto è scaduto il 31/12/2020 e l’amministrazione comunale non intende rinnovarlo.
Non voglio entrare nel merito sull’utilizzo futuro di questi locali, se saranno assegnati a giovani per strutture di somministrazione di alimenti e bevande o per cultura e turismo.
Ma devo dire, per dignità dell’Associazione, per ognuno di noi, per le nostre famiglie, per la comunità di Nardò e, soprattutto, per la storia, che questo è un atto di impensabile gravità. I giovani amministratori che anagraficamente non hanno conosciuto l’emigrazione degli anni 50,60,70 e 80 dovrebbero difendere la storia dell’emigrazione neritina perché loro sono il futuro.
Ma veramente dobbiamo ritornare ad emigrare? E’ giusto?
L’Amministrazione comunale ci aveva proposto in cambio, alcuni locali presso il Castello: due piccoli ambienti, dove ora è la sede della Pro Loco. Erano insufficienti per i numerosi Soci, e soprattutto per la mostra fotografica di circa 200 foto e numerosi cimeli che custodiamo. Per questo non abbiamo accettato. E per questo motivo chiediamo al Sindaco di soprassedere, possibilmente venendoci incontro con una sede che possa ospitare il patrimonio storico in nostro possesso e che sia accessibile anche ai nostri soci più anziani in modo che possano ancora frequentare l’associazione.
Se questo non avverrà, tutto ciò sarà chiuso in uno scatolone di cartone.
Intanto l’Associazione si scioglierà, la Mostra si sarà ammuffita, come la chitarra usata da un nostro emigrante insieme alle nostre valigie di cartone e vari oggetti e documenti, noi saremo emigrati per sempre!
Non si tratta di essere polemici o di attaccare l’Amministrazione Comunale, ma solo per raccontare l’amara realtà.
Ma noi, per il 17 gennaio, vogliamo essere anche pieni di gioia. E lo siamo, grazie a tanti cittadini che stanno dimostrando interesse per la nostra vicenda. Sono singoli cittadini, Associazioni, il Comitato CrescO. Non vi è colore politico e sono di ogni età, anche giovani, e di ogni cultura.
Ci sostengono moralmente, perché conoscono bene la ricchezza umana e storica che si perderà e questo, incredibilmente, per volere di un’istituzione pubblica, il Comune, che, così facendo, invece di salvaguardare per i propri cittadini esperienze umane, cultura, storia, associazionismo, ecc., distrugge l’Associazione degli Emigranti.
Importanti personalità istituzionali sono accanto a noi in questo delicato momento: i membri del Consiglio Generale dei Pugliesi nel mondo Fernando Marzo e Marina Gabrieli, il suo vice presidente, Giovanni Mariella, l’Onorevole Laura Garavini parlamentare eletta nella circoscrizione estera, l’ex On. Franco Narducci circoscrizione estera e il corrispondente consolare Antonio Tortorici di Memmingen (Germania), insieme ad alcuni nostri concittadini che hanno avuto ricoperto importante cariche elettive quali Giuseppe Però (Svizzera), Antonio Falconieri e Cosimo Lazzoi ( Germania), Antonio Damiano ( Francia), Tony Però (Buenos Aires – Argentina), Antonio Antonazzo (Sassuolo e Fiorano Modenese). Infine Antonio Peragine, presidente associazione Anim, Italiani nel mondo.
A quanti ci sono vicini rivolgo il ringraziamento più sincero a nome mio, del Direttivo e di tutti i Soci.
Il 17 gennaio celebreremo la Giornata Internazionale degli Emigranti, con l’amarezza da parte di chi oggi rappresenta l’istituzione comunale, ma con la gioia e la soddisfazione di trovare accanto a noi i cittadini, tanti cittadini.
Quanto vorremmo non spostare più le nostre valige di cartone che si trovano all’ingresso dell’attuale nostra sede!
Grazie a tutti coloro che ci sono vicini, dai cittadini di Nardò fino alle numerose Associazioni. Grazie ancora.
Antonio Cavallo