L’ARCHITETTURA E LA LUCE: IL CASO DI PIAZZA SALANDRA A NARDÒ
Siamo ormai arrivati nel pieno del periodo natalizio e le nostre città, come ogni anno, hanno visto l’installazione di luminarie che vogliono rendere le piazze più belle e attraenti.
Tuttavia, non sempre questo intervento riesce nel suo intento, in quanto le Amministrazioni Comunali non sono all’altezza di concepire allestimenti idonei al luogo, spesso caratterizzato dalla sua valenza culturale.
Emblematico è il caso di Nardò, che ospita una delle più importanti piazze pugliesi, Piazza Salandra, caratterizzata da un complesso stratificato di architetture di raro pregio. Pochi giorni fa, l’attuale Amministrazione Comunale ha installato delle luminarie totalmente inidonee ai beni architettonici che delimitano la piazza, le quali facciate ospitano proiezioni di grafiche dai colori fluorescenti che ricordano un parco divertimenti disneyano. Questa installazione, seppur effimera, è totalmente incompatibile al contesto in cui viene applicata per differenti motivi. In particolare occorre ricordare che il fine della luce non è quello di sovrapporsi e oscurare il bene culturale, bensì quello di valorizzarlo. Le splendide architetture neretine – tra le quali ricordiamo la Guglia dell’Immacolata, il Sedile, il Palazzo dell’Università e le Chiese di San Domenico e San Trifone – si caratterizzano per la loro unicità dell’apparato decorativo che viene totalmente oscurato, appiattito e violentato dall’attuale allestimento illuminotecnico.
Tuttavia, esistono svariati casi di installazioni dove la luce valorizza il costruito storico, esempi che dovrebbero essere consultati dalle Amministrazioni Comunali, in modo da non dover vedere nuovamente una magnifica piazza svilita in tal modo. Uno dei più eclatanti è quello del Comune di Presicce, non molto distante da Nardò, il quale è stato allestito sapientemente da una nota azienda dolciaria italiana nel 2017, con installazioni luminose che valorizzano con raffinatezza e delicatezza l’apparato decorativo dei beni culturali.
Una città come Nardò non si può permettere di ospitare un’installazione così incompatibile con il contesto. Vogliamo ricordare a tutti che un allestimento illuminotecnico non è meno importante di altri interventi e, come tali, necessita di conoscenze e competenze precise, per cui non può essere declinato alla scelta di gusto del singolo.
Infine, riteniamo fondamentale sensibilizzare l’Amministrazione Comunale alla bellezza e alla valorizzazione del patrimonio architettonico e la invitiamo ad avere l’umiltà di rivolgersi a figure professionali operanti nel settore del restauro e del light design.
Gloria Crisogianni – laureanda in architettura e disegno urbano (polimi)
Francesco Metafune – Laureando in architettura (polito)