RIZZO LATERALE
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GLI OROLOGI DEL DIAVOLO DA LUNEDÌ SU RAI1

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MANIERI

A distanza di un anno dalle riprese a Nardò, Gli orologi del diavolo andrà in onda su Rai1 a partire da lunedì 2 novembre alle ore 21:25 per quattro lunedì e per un totale di otto puntate. Una serie girata tra il Salento (Santa Maria, Santa Caterina, Portoselvaggio e Lecce) – in collaborazione con Apulia Film Commission – Roma e la Spagna, frutto di una co-produzione italo-spagnola (Picomedia, Triana Media Film e Rai Fiction), per la regia di Alessandro Angelini. Un lavoro che è tratta dall’omonimo libro del 2015 di Gianfranco Franciosi con Federico Ruffo, ispirata a fatti realmente accaduti, e che vede protagonisti, tra gli altri, Beppe Fiorello, Claudia Pandolfi e Nicole Grimaudo. Peraltro, da pochi giorni è disponibile una nuova edizione del libro (edito da Rizzoli), che racconta appunto la storia sconvolgente di un infiltrato che ha messo in gioco la sua vita ed è stato tradito dallo Stato. È stato proprio il giornalista Federico Ruffo a raccontare per primo la storia di Gianfranco Franciosi in una sua inchiesta a Presadiretta su Rai3, scrivendo poi il libro a quattro mani con lo stesso protagonista.

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Nel 2005 Gianfranco Franciosi, per tutti Gianni, ha venticinque anni e fa il meccanico navale a Bocca di Magra, in Liguria. Un giorno riceve una strana visita: due clienti offrono un anticipo da cinquantamila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e GPS. Gianni si insospettisce, va alla polizia e accetta di aiutare gli investigatori a capirci di più, ma scivola in un gioco più grande di lui e, con il passare dei mesi, diventa un agente infiltrato a tutti gli effetti. Inizia così la sua seconda vita: quattro anni di viaggi in Sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, di festini con i narcos e di riunioni con la polizia, quattro anni di paura. Diventa fratello acquisito del boss spagnolo Aurelio e perde tutto: l’amore, la famiglia, il lavoro. Persino la libertà, perché finisce in carcere per un anno a Marsiglia. Quando finalmente la polizia conclude il più grande sequestro di droga mai avvenuto in Europa, Gianni è pronto a riprendersi la sua vita, ma Aurelio sfugge all’arresto e vuole vendetta. È l’inizio di un incubo che continua ancora oggi: Gianni deve rinunciare alla sua identità e sparire nel nulla. Nella fiction Gianni diventa Marco Merani e ha il volto di Beppe Fiorello. Il titolo fa riferimento ai Rolex che il boss Elías Piñeiro Fernandez regalava ai suoi affiliati.

“Contenti di vedere di nuovo Nardò in tv – dicono l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto e l’assessore al Turismo e allo Sviluppo Economico Giulia Pugliaun altro segnale della grande attenzione che importanti produzioni cinematografiche e televisive hanno da tempo sulla nostra città. Attenzione che è visibilità, che può diventare anche investimenti nel comparto culturale e cinematografico e che intanto innesca una leva economica immediata, che è la presenza del set, una occasione per le strutture dedite all’ospitalità, alla ristorazione e ai servizi. Sappiamo che questo è un filone prezioso da tenere in grandissima considerazione”.