LA LETTARA – ANCORA UN TENTATIVO DI TRUFFA
S.Maria al Bagno, 27/07/2020
Buonasera, vi scrivo perché vorrei segnalare ciò che mi è successo questa mattina a Nardò intorno alle 11.45 sulla via per il cimitero.
Sono più che sicura, ora, ragionando a mente fredda, che sono stata vittima di una tentata truffa, non riuscita appunto perché, per fortuna, sono riuscita a difendermi.
Transitavo sulla mia auto su via del cimitero, dove mi stavo recando per portare un fiore a mia madre. Sento un forte ma acuto botto sulla mia macchina, non capisco da dove provenisse in quanto, di sicuro, non avevo colpito nulla. Alla mia destra c’erano un paio di auto parcheggiate sul ciglio della strada e sull’altra corsia passava qualche altra vettura. Ho pensato ad un sassolino partito come un proiettile dalla strada perché colpito di striscio dalla ruota di qualche auto. Dopo pochi metri comunque andavo a parcheggiare di fronte a Nardò Garden, nel frattempo però vedo nello specchietto retrovisore che un uomo mi faceva gli abbaglianti, gesticolando.
Mi sono fermata e sono scesa, lo stesso ha fatto lui, lasciando la sua auto, un’Alfa Romeo bianca in mezzo alla strada. Mi diceva che avevo urtato un’auto qualche metro prima, di tornare a controllare. Era un uomo sui 35-40 anni, occhi e capelli chiari, alto circa 1 metro e 65, piuttosto robusto. Mi sembrava avesse un accento barese. Ero sicura di non aver urtato nessuna auto e ho subito pensato che lui centrasse qualcosa con il rumore che invece avevo sentito poco prima.
Con sicurezza gli ho detto che si sbagliava e che non sarei andata a vedere proprio nulla, anzi, sono andata a controllare la mia auto dove infatti ho trovato un bozzo sullo sportello posteriore destro, al che ho fatto finta di chiamare qualcuno al cellulare e lui, indietreggiava, lamentandosi del fatto che io lo stessi trattando male quando invece voleva solo aiutarmi. E’ salito di corsa nella sua auto ed è sparito verso la rotatoria che porta fuori Nardò. In questi pochi minuti mi sono accorta che c’era un’altra auto, anch’essa bianca, che aveva le quattro frecce accese a pochi metri da me e ci ha osservati per tutto il tempo.
Credo fosse il suo complice, quello che ha lanciato la pietra e sulla cui auto io avrei dovuto sicuramente trovare il “danno” causato.
Ho pensato che, raccontando questo fatto increscioso, posso aiutare qualcun altro a riconoscere subito questi truffatori. Ho comunque denunciato ai Carabinieri quanto avvenuto, in mattinata stesso.
Grazie per l’attenzione, Tania Paglialunga