Mancano azione concrete da parte dell’Amministrazione Comunale a sostegno della ripresa della Città
Le numerose attività commerciali, artigianali, agricole, turistiche che fino ai primi giorni di marzo hanno costituito il tessuto e la vita economica della nostra città sono ormai al collasso. Tutelare la loro vita ed il loro ruolo non serve solo a preservare le imprese che purtroppo sono fortemente a rischio chiusura ma anche per salvaguardare i posti di lavoro di tantissimi lavoratori che a causa dell’improvviso e prolungato fermo produttivo sono fortemente preoccupati per il loro futuro. Oltre alle diverse iniziative del Governo e della Regione che nonostante le continue assicurazioni ancora non si sono concretizzate anche l’Amministrazione Comunale dovrebbe adottare proprie attività per supportare nell’immediato il mondo economico produttivo delle micro, piccole e medie imprese del commercio al dettaglio fisso ed ambulante, dell’artigianato, del turismo, dell’agricoltura, della pesca della nostra città. E’ urgente mettere in campo immediate azioni economiche finalizzate a sostenere la ripresa e supportare la fase di riapertura.
Oltre che garantire i necessari mezzi di sussistenza e le misure di sicurezza a tutti i cittadini vanno adottate una serie di misure a favore delle piccole imprese. Si tratta di formulare proposte ed individuare risorse comunali da mettere in campo per supportare il rilancio dell’economia locale nella delicata fase della riapertura, in particolare destinare risorse a fondo perduto ai tantissimi negozi che animano le strade della nostra città, adottare regole più elastiche e vantaggiose sull’occupazione del suolo pubblico, aiutare le diverse attività economiche a pagare l’affitto, i costi di sanificazione dei luoghi di lavoro, le attrezzature di cui si dovranno dotare per rispettare le misure di distanziamento sociale, le tasse, le bollette delle utenze, istituire un Fondo “Piccoli prestiti per il sostegno e il rafforzamento delle micro imprese di Nardò”con l’obiettivo di concede finanziamenti a tasso zero da restituire in dieci anni a favore di microimprese già esistenti ed attive operanti in tutti i settori produttivi (industria, turismo, commercio, artigianato, servizi, socio sanitari-assistenziali, agroindustriali) che hanno difficoltà di accesso ai canali tradizionali del credito per ottenere liquidità.
Il Comune di Nardò può fare molto in loro favore, l’Amministrazione populista che governa la città saprà stringere alleanze e sottoscrivere in tempi brevi protocolli ed accordi con banche ed imprese del credito che operano sul territorio? Vorrà destinare parte delle sue risorse per sostenere il mondo che lavora e produce? Fino a quando l’Amministrazione Comunale non darà certezze sul ristoro delle mancate entrate alle diverse tipologie di attività attraverso misure economiche dirette, non adotterà idonee misure utili a realizzare: le semplificazioni amministrative ai fini del distanziamento sociale, la concessione a titolo gratuito del titolo di occupazione del suolo pubblico per bar e ristoranti ( con contestuale ampliamento delle aree), la riduzione dell’IMU per i locali commerciali, artigianali, agricoli, turistici e culturali, il sostegno per l’utilizzo di strumenti tecnologici di aggregazione e marketing territoriale, nella convinzione che l’artigianato, il commercio, il turismo, l’agricoltura e i loro prodotti costituiscono una componente fondamentale del patrimonio economico del nostro territorio, le misure specifiche per la sopravvivenza del commercio ambulante nei mercati settimanali il futuro economico-occupazionale di tante imprese, di centinaia di lavoratori rimarrà incerto, buio e con margini molto stretti di ripresa. Il ritardo o la mancata adozione di immediate iniziative a sostegno delle diverse attività economiche incideranno non poco ed in maniera negativa inoltre sul futuro economico dell’intera Città.
Coordinamento Italia Viva Nardò