STATE A CASA! SI ALZA UN GRIDO D’ALLARME: COME PUÒ, CHI NON HA DA MANGIARE?
Gli ultimi, i più deboli della nostra città, rischiano di essere lasciati indietro. La rete di solidarietà, che si regge sull’intrecciarsi di associazioni come la Caritas, gli Scout ed altre realtà è stremata. L’azione dei volontari non basta: molti sono anziani, altri hanno patologie pregresse, ed esporsi al rischio del contagio non è possibile. Mancano le mascherine, i presidi sanitari, e poi c’è anche chi la casa non ce la. E’ necessario che con urgenza intervengano gli Enti Locali, il Comune, la Provincia, la Regione Puglia insieme alla Protezione Civile perché da soli non ce la possono fare.
Il Comune di Nardò cosa pensa di fare concretamente per venire incontro a questa emergenza? Quale proficua iniziativa intende adottare per fornire alle tante persone che stanno vivendo la difficile crisi sanitaria, economica e sociale di questi giorni? Cosa aspetta a realizzare un’operazione di sostegno in favore di tutte le organizzazioni con esperienza e radicamento sul territorio appartenenti al Terzo settore?
Per sostenere il loro operato sono necessari contributi a fondo perduto, mezzi e strutture idonee da utilizzare immediatamente in favore di coloro che versano in gravi difficoltà. Le diverse organizzazioni del terzo settore sono ormai da diversi giorni in prima linea nei servizi di assistenza sociale e di prossimità e stanno colmando molte lacune delle istituzioni pubbliche ma essendo poco strutturate e con una debole e precaria disponibilità finanziaria non sono in grado di fornire tutto l’aiuto ed il sostegno necessario e richiesto.
Non possiamo dimenticare la nostra comunità perché in una città svuotata, i più deboli sono ancora più deboli. E’ il momento di realizzare un’operazione straordinaria mediante la concessione alle organizzazioni del Terzo Settore contributi a fondo perduto perché vengano erogati in favore di chi non ha un lavoro, non ha una casa, non gode di alcuna misura economica tra quelle messe a disposizione dal Governo. Si tratta di predisporre un piano di intervento le cui risorse possono essere reperite nei diversi capitoli del bilancio comunale ricorrendo attraverso un progetto ad hoc ai Fondi Strutturali come i Pon inclusione 2014-2020, alle risorse Fse destinate a progetti di difficile realizzazione.
Una operazione necessaria per attenuare subito i disagi derivanti dall’emergenza coronavirus ma indispensabile perché dopo, quando la dura crisi sanitaria sarà passata, la fase della ripresa economica possa essere possibile per tutti.
Rino Dell’Anna – Consigliere Nazionale MCL