“La strada è tracciata, Castellino chiuderà in barba anche ai disperati tentativi di chi non vuole questo epilogo per indecenti interessi politici”. L’assessore all’Ambiente Mino Natalizio contrattacca duramente sul tema della sorte della ex discarica e arrivano parole dure per chi in queste ore, come il consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati e la segreteria del Pd neretino, ha messo in dubbio il percorso tracciato dalla Regione per la post gestione di Castellino.
“Comprendo il tormentato bisogno di visibilità del consigliere Amati – prosegue – impegnato nell’impossibile traguardo di vincere le primarie del Partito Democratico, ma spargere dubbi tra i neretini nel tentativo di colpire il presidente Emiliano è proprio un tentativo da disperati. Il piano di caratterizzazione (e Amati questo lo sa bene) era ed è necessario, perché propedeutico alla corretta chiusura del sito e indispensabile per avviare quindi la post gestione. Spetta ora al gestore della discarica provvedere alla risagomatura, per poi rivalersi sui Comuni per il recupero delle somme anticipate. Solo nel caso non vi provveda, la Regione dovrebbe sostituirsi ad esso. Il percorso è questo ed è noto da tempo. I soldi di cui Amati tanto si preoccupa, quindi, devono essere messi dal privato e nel caso ciò non avvenga la Regione (che per fortuna lui non guiderà) ha già garantito su tutti i tavoli tecnici che le risorse eventualmente necessarie per sostituirsi in danno al gestore sono già disponibili. D’altro canto – attacca ancora Natalizio – cosa può aspettarsi la città di Nardò da Amati? Si tratta della stessa persona che, nelle vesti di assessore regionale, si batteva per la realizzazione di un innovativo depuratore a servizio della zona di Monopoli e Fasano, cioè a casa sua, mentre per Nardò caldeggiava la condotta sottomarina. Allora continui a pensare a casa sua che a di Nardò ci preoccupiamo noi.
L’altro tentativo disperato di annacquare il risultato storico della messa in sicurezza della discarica è poi quello del Pd neretino e del suo segretario, un ultrà delle sventure neretine. Come già dimostrato in passato, anche in questa occasione fa fatica a contenere la gioia quando parla di prospettive nefaste per Nardò. Si metta l’anima in pace pure lui e si faccia qualche domanda, dal momento che è materia per gli scienziati di tutto il mondo la foga con cui il Pd a Nardò fa il tifo contro Nardò (e i neretini)”.