Mega impianto fotovoltaico, via alla consultazione e alle osservazioni.
Dallo scorso 20 novembre (e per 60 giorni) è possibile prendere visione al link http://ecologia.regione.puglia.it/portal/VIA/Elenchi/Procedure+VIA del progetto relativo all’impianto di produzione di energia da fonte solare Psaier, che la società Tecno.Energy s.r.l. di Bressanone (Bolzano) intende realizzare sul territorio neretino. È possibile inoltre presentare in forma scritta proprie osservazioni, anche fornendo nuovi elementi conoscitivi e valutativi, indirizzandoli alla sezione Autorizzazioni Ambientali della Regione in via Gentile n. 52 a Bari o all’indirizzo di posta elettronica certificata servizio.ecologia@pec.rupar.puglia.it. Si tratta della procedura prevista dal decreto legislativo n. 152/2006 e che rientra quindi nell’iter del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PUAR).
Come già anticipato, l’amministrazione comunale esprimerà nero su bianco la propria, decisa, contrarietà all’impianto che i proponenti hanno localizzato al confine con il comune di Avetrana (immediatamente a ridosso della pista Nardò Technical Center). Si tratta di un impianto con oltre 99 mila moduli fotovoltaici, di potenza complessiva di 46,615 MWp, su una superficie di quasi 44 ettari. Il parere dell’ente è richiesto nell’ambito del PUAR e a questo fine il settore Urbanistica e Ambiente del Comune sta analizzando nei minimi particolari il progetto per motivare in maniera esauriente la propria posizione. Nei giorni scorsi, inoltre, l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio e l’ingegnere Antonella Fiorentino sono stati a Bari presso gli uffici della Regione per spiegare direttamente ai dirigenti regionali la contrarietà all’impianto. L’amministrazione comunale ritiene il progetto impattante dal momento che comporta una eccessiva occupazione del territorio (e quindi il consumo di suolo agrario) e un forte impatto visivo e paesaggistico.
“Siamo stati contattati da numerose associazioni ambientaliste, da organismi e da semplici cittadini contrari al progetto – spiega Mino Natalizio – che intendono formalizzare questa contrarietà nell’ambito del procedimento e a cui abbiamo offerto la nostra piena collaborazione. Anzi, invitiamo altri a fare altrettanto e a rinforzare un fronte civico di difesa del territorio contro un insediamento che anche solo ad una sommaria analisi appare davvero eccessivo e contro la logica diffusa dell’approccio al fotovoltaico in questi ultimi anni. Per noi la questione è molto semplice e la ribadiremo in ogni modo: un impianto di questo tipo non può sottrarre spazio all’agricoltura e scalfire l’identità di un territorio, soprattutto nel cuore dell’Arneo. Questo territorio ha già dimostrato in passato di sapersi opporre a operazioni di sostanziale sfruttamento, a patto naturalmente di dare una prova di compattezza come accaduto con l’eolico selvaggio e con un altro mega impianto fotovoltaico sempre nell’Arneo”.