L’INESISTENTE OPPOSIZIONE DI NARDO’

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MANIERI

Il giudizio quasi unanime sull’opposizione di Nardò, non si arrabbi nessuno, è impietoso: silente, raccogliticcia e senza spirito di iniziativa.

Di fronte ad un’azione amministrativa che non ha risolto nessuno dei gravi problemi cittadini e che, anzi, molti ne ha aggravati, l’opposizione non riesce a trovare la strada per una seria alternativa. Evidentemente non ha ancora smaltito la “sbornia” della sconfitta subita alle ultime amministrative. I consiglieri comunali di minoranza, al di là di qualche sporadica “uscita”, si limitano ai post su facebook sulla cui utilità pratica è lecito dubitare.

Non funziona, ad esempio, la Commissione di Controllo e Garanzia e non si capisce per quale motivo: eppure Carlo Falangone, che ne è Presidente, è consigliere di lunga esperienza e di argomenti da trattare ce ne sarebbero tantissimi. Perché non la convoca? Non si riesce a comprendere il motivo per cui ciò non avviene, così come non si capisce perché gli altri consiglieri di minoranza non lo spingono a convocarla.

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Si tratta solo di un esempio ma serve per spiegare l’inerzia di una opposizione, consiliare e non, che è in uno stato comatoso. E’ vero che ormai i partiti quasi non esistono più, ma cosa aspetta il PD cittadino a scrollarsi dal torpore in cui è precipitato? Il segretario cittadino, l’avv. Salvatore Falconieri, fa quello che può, ma lasciato solo nel suo compito, da chi dovrebbe dargli una mano, non sembra in grado di imbastire un’azione in grado di dare buoni frutti.

Lo stesso dicasi per gli altri partiti o simil tali: solo autoreferenzialità e parole. In politica non sono solo i numeri a contare ma anche la qualità e la credibilità delle persone. Non è il numero di consiglieri, per esempio, che rende efficace un’opposizione, specie se annovera personaggi abituati a continue azioni trasformistiche come, ad esempio, Antonio Vaglio, che non si riesce più a seguire nei suoi continui salti di banco: una serie di salti della quaglia che mina non solo la sua stessa figura ma anche quelle di chi lo accoglie tra le sue fila.

E’ questo il punto. Per essere credibili nei confronti della Città e sperare di poter sconfiggere Mellone alle prossime elezioni, occorre sicuramente, ma è la scoperta dell’acqua calda, poter contare su una coalizione che annoveri tra le sue fila donne e uomini di buona volontà, che provengono dal mondo del lavoro, che conoscono i problemi di Nardò e che hanno la competenza per risolverli. Non serve un’ammucchiata unita dal solo collante dell’antimellonismo: anche se riuscisse a vincere non sarebbe poi in grado di governare! Allo stato, purtroppo, non c’è luce dalle parti dell’opposizione, vedremo se nel prossimo futuro qualche candela si accenderà.