Arte come arredo urbano e non solo. Alcune delle più belle e significative opere di Daniele Dell’Angelo Custode sono state installate negli angoli più visibili del centro urbano, grazie a una iniziativa ispirata all’arte e alla bellezza e condivisa con l’amministrazione comunale. Si tratta di sculture in metallo nate dall’estro dell’artista neretino, che con questi moduli di arte urbana intende “arredare” la città e contribuire al cambiamento del paesaggio, scegliendo la via sperimentale di simboli che riqualificano i luoghi. Sculture che hanno riscosso apprezzamenti unanimi nelle piazze italiane in cui sono state esposte e che l’artista, a dispetto dei tanti inviti, ha voluto fortemente come installazioni semi-permanenti nella sua città. Nell’ultima fase del percorso artistico di Dell’Angelo Custode sono diventati prevalenti piani metallici trattati, scheggiati, scalfiti, abrasi, caratteristiche che consolidano la tendenza dell’artista a “intaccare” l’acciaio, ripiegarne la lucentezza e studiarne i riverberi. Le opere più recenti evidenziano una concreta maturità nell’uso del ferro, di cui sono spie l’inserimento di larghe falci di “corten” sulla tecnica del patchwork metallico e una gestione sempre più libera delle creazioni. L’obiettivo, in questo caso specifico, è dare vita a un segno che attrae interesse e si pone a difesa delle “enclavi” urbane, di cui le installazioni sollecitano l’osservazione. In sostanza, sono opere d’arte “parlanti” che insegnano a guardarsi intorno e a godere della città.
In particolare, l’opera denominata Sentinelle grande formato è stata posizionata su via XX Settembre, Stone in piazza Osanna, Abbecedario su via Grassi, La foresta d’acciaio su corso Galliano, Equilibrio instabile su via Roma. Mentre Cono di lava a brevissimo sarà posizionata nel parco di via Giovanni XXIII.
“Non è la prima volta che le creazioni di Dell’Angelo Custode fanno capolino in città – ricorda il consigliere Gianluca Fedele, che ha affiancato l’artista in questo percorso condiviso con l’amministrazione – dalla villa comunale a piazza Salandra, dal torrione del castello ad altri “siti” particolarmente visibili. Questa esposizione ha un carattere più stabile, in coerenza con la volontà dell’amministrazione di migliorare il decoro della città e di valorizzare l’estro di un artista come Daniele. In particolare, siamo convinti che l’arte possa essere un elemento fortissimo di arredo urbano, come avviene in tante altre città del mondo. Lo stesso ruolo che pensiamo abbiano la street art o il restauro dei lampioni di piazza Salandra o altri interventi che abbiamo messo a punto in questi anni. Anzi, il mio auspicio è che altri importanti artisti neretini possano sottoporci progetti in grado di coniugare le opere d’arte alle esigenze di decoro e arredo urbano”.
Daniele Dell’Angelo Custode ha 58 anni e da sempre lavora i metalli, grazie al laboratorio artigianale del padre. Proprio il precoce contatto con quella materia lo ha posto di fronte a una possibilità di progettazione dinamica e diversificata, che gli ha consentito, sin dagli anni Ottanta, diverse occasioni di collaborazioni con professionisti del settore del design, dell’arredamento, dell’architettura d’interni o dell’arte urbana. Da qui l’inequivocabile esperienza nella gestione del metallo, aggiornata nelle sue evoluzioni tecnologiche. Con il tempo Dell’Angelo Custode ha rielaborato alcune idee procedendo ad accostare linee luminose e tubolari intrecciati nella struttura, moltiplicando le possibilità di inserimento “sociale” delle sue opere, che sono state esposte a Londra, Bruxelles e Dubai e in tutta Italia.