Vaglio abbandona Mellone.
E’ stata protocollata nella giornata di oggi la missiva rivolta al Presidente del consiglio comunale, al segretario generale ed ai consiglieri comunali da parte di Antonio Vaglio. Nella lettera l’ex sindaco si dimette da vice presidente del consiglio. E’ una prima importante presa di distanza da Mellone. Che apre nuovi scenari. Vaglio afferma di dovere, “con rammarico rassegnare le sue dimissioni dalla carica di vice presidente del consiglio comunale”. Il nodo è l’impianto di compostaggio. Ma non solo.
Ci avrà pensato su come suo solito. D’altronde l’esperienza di amministratore, ha ricoperto il ruolo di primo cittadino per 13 lunghi anni, gli ha insegnato che occorre soppesare le parole a puntino. Antonio Vaglio scrisse la parola fine su Castellino. E tutte le volte che qualcuno spingeva per riaprire la discarica dei “veleni” ha sempre fatto le barricate. Con ostinazione.
“Come è noto – aggiunge Vaglio – in data 6 giugno 2019 ho sottoscritto la richiesta di convocazione della seduta del consiglio comunale per la discussione riguardante l’impianto di compostaggio in località Pendinello. E’ di tutta evidenza che tale posizione si pone in netto contrasto con la posizione della maggioranza consiliare cui devo la nomina alla quale sono costretto a rinunciare. La mia posizione sul punto è nota a tutti. Ed è confermata sia dalla richiesta di convocazione, sia da atti assunti durante il periodo in cui guidavo, come sindaco, l’amministrazione comunale”.
“Pertanto – insiste l’ex sindaco e oggi consigliere comunale – per non essere coinvolto e non rimanere imbrigliato sul piano politico e morale in questa vicenda, che mi vede assolutamente distante e totalmente contrario alla realizzazione di qualsiasi impianto che naturalmente inciderebbe negativamente sul territorio, è di tutta evidenza che tengo ad affrontare l’argomento e la discussione consiliare in piena libertà senza vincoli di appartenenza o investito di un ruolo che allo stato ritengo incompatibile con la discussione e le eventuali decisioni da assumere, consapevole che la realizzazione di un impianto di compostaggio comporterebbe conseguenze gravissime per la nostra città, per i nostri cittadini, e per le future generazioni. E’ mio dovere fare di tutto affinchè la nostra città, il nostro territorio, non vengano trasformati in territorio della vergogna e del pericolo“. “E’ la città – conclude Antonio Vaglio – che lo chiede”. Il dado è tratto. E qualcosa dal tenore della comunicazione lascia presagire che qualcosa, rispetto ai rapporti con la maggioranza di Palazzo, si sia definitivamente rotto.