RIZZO LATERALE
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TURISMO, NARDÒ CRESCE DEL 30% IN BASSA E MEDIA STAGIONE

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MANIERI

Cresce ancora l’appeal di Nardò e del suo territorio in bassa e media stagione, confermando in maniera molto chiara il processo di destagionalizzazione dei flussi turistici. I puntuali report dello Iat, l’ufficio di accoglienza e informazione turistica del sedile di piazza Salandra, certificano un significativo aumento di turisti nel trimestre che sta per concludersi rispetto allo stesso periodo del 2018. Grazie alle rilevazioni tramite questionario, gli operatori dello Iat hanno accertato una crescita del 30% di persone che hanno deciso di trascorrere una vacanza nel Salento. Sul totale degli ingressi, il 30% ha soggiornato a Nardò, il restante 70% a Lecce, Porto Cesareo, Gallipoli, Ugento e in moltissime altre località dell’entroterra della provincia.

Anche quest’anno, per quanto riguarda l’analisi delle provenienze, la Lombardia si conferma la “base di partenza” più importante di chi sceglie Nardò per le vacanze, con 1255 unità totali (il 6% in più rispetto allo scorso anno), seguita dal Piemonte con 503 (addirittura il 230% in più) e dal Veneto con 320 (nonostante risulti il 19% in meno rispetto al 2018). Mentre per quanto riguarda le provenienze dall’estero, a primeggiare sono Francia (1390, 43% in più) e Germania (1152, 30% in più), ma sono in crescita anche i turisti provenienti da Olanda (406), Inghilterra (401), Svizzera (287) e Belgio (281). Colpisce il numero di quelli provenienti addirittura dall’Australia, cioè ben 175, a fronte di qualche decina nello stesso periodo dello scorso anno (+337%). Una tendenza di crescita generalizzata che assume ancora più valore se si considera, secondo la valutazione contenuta nel report, l’interferenza negativa delle condizioni meteo nel mese di maggio.

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A conferma delle rilevazioni dello Iat, anche i numeri forniti all’amministrazione comunale da alcune tra le più importanti strutture ricettive del territorio neretino. Il Blu Salento Village di Sant’Isidoro nel segmento aprile-maggio-giugno ha ospitato 26 mila 539 persone, 3 mila 332 in più del 2018 (14,4%). Il Grand Hotel Riviera di Santa Maria al Bagno, nello stesso periodo, ha ospitato circa 8 mila persone (15% in più), di cui il 92% provenienti da circa 40 Paesi nel mondo. Molto bene anche le strutture del centro storico, il Relais Il Mignano di via Lata e il Relais Monastero Santa Teresa di corso Garibaldi, che in un periodo leggermente diverso, cioè marzo-aprile-maggio, hanno fatto registrare un incremento di circa il 20% (con la grossa novità di un elevato numero di turisti provenienti dalla Nuova Zelanda).

“Questi dati e le indicazioni che costantemente riceviamo dal territorio – sottolinea con forza l’assessore al Turismo Giulia Pugliadimostrano che il processo di destagionalizzazione dei flussi è pienamente in corso, visto che si tratta di numeri sino ad oggi inediti per la città in periodo di bassa e media stagione. Una tendenza chiara che è la prova di quello che tutto il territorio insegue da anni, cioè il fatto di poter contare su un’offerta non necessariamente legata alla balneazione. La crescita è coerente anche con i recenti dati di Pugliapromozione, secondo cui le presenze in città, cioè tecnicamente il numero dei pernottamenti, è cresciuto di 10 mila unità tra il 2017 e il 2018. In un contesto pugliese, peraltro, in cui non tutti i dati vanno in una direzione di crescita. Direi che le 5 Vele arrivano come una sorta di ciliegina sulla torta di un’azione corale della città, guidata dall’amministrazione comunale che sta facendo scelte strategiche su ambiente, mobilità e politiche culturali”.