RIZZO LATERALE
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LE AZIONI DELLA MAESTRA POSSONO AVERE CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE

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Maestra sospesa. Di Gioia: “Sempre più alto il rischio di burnout. Quando vengono colpite queste professioni i danni si ripercuotono sui bambini”.

Il Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, Antonio Di Gioia, interviene sul caso: “Le azioni gravissime della maestra possono avere conseguenze a lungo termine, ribadiamo quanto sia fondamentale visualizzare le radici di questi atteggiamenti”.

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Un’insegnante di Nardò, di 61 anni, è stata interdetta dall’insegnamento per 6 mesi in seguito alle indagini svolte dai carabinieri che hanno documentato ingiurie, offese e maltrattamenti fisici subiti dai bimbi che frequentavano l’istituto in cui prestava servizio.
“Non possiamo nascondere il dolore e la rabbia che alcuni documenti audio possono provocare. Ennesimo caso di abuso dei metodi, inammissibili. Ma interroghiamoci in maniera seria anche su cosa abbia fatto scaturire atteggiamenti simili”. Così commenta Antonio Di Gioia, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia. “Dobbiamo tornare ancora una volta a sottolineare la centralità di un problema che colpisce più categorie professionali: quello della gestione dello stress-lavoro correlato. Quando ad esserne vittime sono insegnanti o educatori, professionisti a stretto contatto con bambini e ragazzi in formazione, i danni possono essere ben più gravi di quel che immaginiamo”.

“Data la difficile visualizzazione del problema, è bene che le scuole o gli istituti si dotino di spazi e strumenti di ascolto e condivisione per cercare di intercettare eventuali sintomi quali malessere psicofisico, ansie, tono dell’umore deflesso o disturbo del sonno”, dice Massimo Frateschi, consigliere dell’Ordine degli Psicologi Puglia. “Focalizzare le cause significa anche arginare i danni e trovare soluzioni adeguate”, continua.

Il presidente Di Gioia ricorda le potenzialità di una legge che potrebbe essere un punto di forza nella prevenzione: “La legge regionale 31/2009 prevede l’Unità di Psicologia scolastica ma non è stata ancora finanziata. Se le istituzioni riuscissero a dar seguito all’iter normativo, diverrebbe attuativa”.
“I bimbi che hanno subito le azioni e le frasi di questa insegnante”, conclude Di Gioia, “ora sono su una strada segnata da una brutta esperienza traumatica in uno dei luoghi in cui dovrebbero solo fare esperienza di apprendimento e crescita adeguati. Perché dovrebbero pagare loro per le difficoltà di un adulto? Speriamo in un rapido percorso di recupero dal trauma per loro e un percorso riabilitativo specifico che coinvolga la maestra”.