Ne hanno dato ampio risalto le varie testate nazioni poche settimane fa: i muretti a secco riconosciuti Patrimonio dell’Umanità, poiché rappresentano “una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura”.
La scelta dell’UNESCO è stata determinata poiché: “L’arte del dry stone walling riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra a secco. Si tratta di uno dei primi esempi di manifattura umana ed è presente a vario titolo in quasi tutte le regioni italiane, sia per fini abitativi che per scopi collegati all’agricoltura, in particolare per i terrazzamenti necessari alle coltivazioni in zone particolarmente scoscese”.
Fondazione Terra d’Otranto