LA MACCHINA DEI SOCCORSI NON FUNZIONA. MOLTE COSE DA SISTEMARE PER EVITARE EPISODI COME QUELLO DI IERI
La macchina dei soccorsi non funziona, proprio nel giorno di pasquetta. Il delegato Mino Natalizio ha sicuramente molto lavoro da fare per migliorare le cose, soprattutto a Portoselvaggio che è praticamente l’unico luogo sul quale l’Amministrazione comunale deve realmente impegnarsi. Una donna, colta da malore, soccorsa dopo troppo tempo perché l’ambulanza si ferma davanti al cancello del parco. Il racconto dei testimoni: tutto lasciato al caso.
Una donna, ieri mattina è svenuta nei pressi della baia di Portoselvaggio. Si tratta di una giovane signora che si è sentita male a causa del caldo e altri motivi. Immediatamente le persone che erano con lei hanno chiesto soccorso ma solo via telefono. Qualcuno, poi, si è ricordato di aver visto nel parco le guardie zoofile (che hanno firmato da poco una convenzione col Comune che riguarda, però, tutt’altre mansioni) che sono state rintracciate. Intanto arrivava una autoambulanza da Porto Cesareo, con tutta la lentezza che comporta uno spostamento durante un giorno di congestione delle strade e blocchi stradali come quelli per i lavori in corso per l’adeguamento del depuratore. Morale: il mezzo di soccorso è rimasto bloccato davanti ai cancelli del parco, in zona Uluzzo. E’ toccato alle guardie zoofile di percorrere l’intera salita per andare ad aprire e poi scendere lungo il sentiero per raggiungere la donna che, evidentemente, non era trasportabile. Con i problemi causati dalla tanta gente che affollava le stradine ed i sentieri. In tutto ci sono voluti circa 50 minuti. E’ bastato un evento eccezionale, dunque, per mettere in crisi la macchina dei soccorsi che, per la verità, non c’era. O, se c’era, non era pronta. Se si fosse trattato di un infarto? O di un problema della stessa gravità? In passato la sincronia tra assessore, Arif e Protezione civile Cep era perfetta. Ieri, alla prima prova vera durante una giornata di media affluenza, il meccanismo si è inceppato perché non c’era nessuno, con le chiavi, a presidio dei varchi per poterli aprire i cancelli alla prima necessità. E’ evidente che il “modello” di organizzazione vada messo a punto in vista dell’estate.