GIORNATA DELLA MEMORIA, L’IMPRESA PIÙ BELLA DI GINO BARTALI

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Welcome Stories, la rassegna dell’assessorato alla Cultura del Comune di Nardò e del Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno per onorare la Giornata della Memoria, prosegue con l’inaugurazione di una mostra molto significativa.

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Welcome Stories, la rassegna dell’assessorato alla Cultura del Comune di Nardò e del Museo della Memoria e dell’Accoglienza di Santa Maria al Bagno per onorare la Giornata della Memoria, prosegue con l’inaugurazione di una mostra molto significativa.

Domani, sabato 27 gennaio alle ore 11, proprio al Museo della Memoria apre i battenti La bicicletta di Bartali, la bellissima mostra di illustrazioni di Roberto Lauciello (illustratore genovese che insegna presso la Genoa Comics Academy e i cui lavori sono esposti in varie mostre in tutta Italia), tratta dall’omonimo libro di Simone Dini Gandini (edizioni Notes). Il racconto narra l’eroica impresa di Gino Bartali che, nella Firenze del 1943 e del 1944, accettò di nascondere nella canna della bicicletta dei documenti falsi per far espatriare un gruppo di ebrei. Venne arrestato, ma riuscì nell’intento, così che nel 2013 è stato proclamato Giusto fra le Nazioni. Nel 2006 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito a Bartali la medaglia d’oro al valor civile (postuma) per la sua attività a favore degli ebrei perseguitati durante la seconda guerra mondiale. Il libro contiene la testimonianza di Andrea Bartali, figlio del campione, che ricorda il motto preferito del padre, “il bene si fa, ma non si dice”. In virtù del quale raccontò solo a lui il suo segreto.

Dopo l’inaugurazione l’amministrazione comunale si recherà nel vicino Giardino della Memoria di Santa Maria per porre un omaggio floreale a nome di tutta la cittadinanza. Il Giardino rappresenta una traccia visibile a ricordo di un periodo fondamentale della storia repubblicana. La sua istituzione risale al 2010 ed è un’idea del professore Pierluigi Congedo in concomitanza con la scomparsa in quegli anni dell’amico Fredy Weisz, arrivato a Santa Maria al Bagno nel 1945 con la Croce Rossa Internazionale, dopo aver perso la sua famiglia ad Auschwitz. Congedo decise di piantare una pianta di agave nel punto in cui Weisz, una sera del 2004, sostò a lungo in riflessione e con lo sguardo rivolto verso il mare. Negli anni successivi il giardino è cresciuto con il sostegno dell’amministrazione comunale, dei privati e di profughi sopravvissuti alla Shoah e passati da Santa Maria. Questo omaggio dell’amministrazione comunale arriva in occasione della Giornata della Memoria 2018, a ottanta anni dall’emanazione delle leggi razziali, a settanta dalla chiusura del campo n. 34 di Santa Maria e a dieci dalla scomparsa di Fredy Weisz.