Il Consiglio comunale ha approvato oggi il Regolamento per la concessione e l’uso degli orti sociali, uno strumento per riqualificare terreni di proprietà comunale e soprattutto per offrire una possibilità di inserimento e reinserimento lavorativo e sociale a particolari categorie di persone.
Il Consiglio comunale ha approvato oggi il Regolamento per la concessione e l’uso degli orti sociali, uno strumento per riqualificare terreni di proprietà comunale e soprattutto per offrire una possibilità di inserimento e reinserimento lavorativo e sociale a particolari categorie di persone.
L’orto “sociale” è un appezzamento di terreno (della superficie variabile tra 100 e 500 metri quadri) che il Comune concede in uso a giovani di età inferiore a 35 anni, disoccupati, cassintegrati, pensionati ed extracomunitari e che deve essere destinato alla sola coltivazione di ortaggi, piccoli frutti, frutti minori e fiori. Le aree da assegnare a questi fini saranno successivamente individuate dalla Giunta. Gli spazi saranno assegnati a cittadini italiani maggiorenni e residenti a Nardò e a extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, che non abbiano la proprietà o comunque la disponibilità di altri appezzamenti di terreno agricolo coltivabile nel territorio provinciale e che abbiano un Isee con valore massimo che sarà la Giunta ad individuare. Alcuni lotti di terreno, peraltro, saranno assegnati alle scuole, alle associazioni o enti no-profit interessati a svolgere attività legate all’orticoltura, coinvolgendo persone in situazioni economiche e sociali difficoltose.
La concessione dell’orto sociale ha durata triennale, salva la possibilità di rinnovo, e prevede la coltivazione esclusiva da parte del concessionario. Le spese per le forniture idriche sostenute dall’amministrazione comunale verranno suddivise proporzionalmente tra i lotti assegnati. Gli orti dovranno essere coltivati secondo criteri biologici ed è pertanto vietato l’uso di prodotti fitosanitari. Qualunque attività diversa dalla coltivazione orticola non è consentita. Il Regolamento prevede inoltre che i concessionari degli appezzamenti si riuniscano in assemblea ed eleggano un comitato per la gestione degli orti. L’inosservanza di quanto previsto dal Regolamento comporta la revoca della concessione.
“Abbiamo fatto un lavoro particolarmente attento in commissione e con gli assessori Natalizio e Sodero – ha detto in aula il presidente della Commissione II Paola Mita – per poter arrivare a questo regolamento, che ci consente di disciplinare uno strumento molto prezioso dal punto di vista sociale e che era un punto del nostro programma elettorale. Ci troviamo in un periodo storico particolare, caratterizzato da una perdurante crisi economica che ci impone, tra le altre cose, anche la cosiddetta “restituzione della terra” a particolari categorie sociali. È una possibilità in più per i volenterosi che vogliano mettersi o rimettersi in gioco”.
“Abbiamo approvato – ha rilevato il consigliere Gianluca Fedele – l’ennesimo regolamento stilato ex novo da questa amministrazione, il quinto in appena diciotto mesi. Ritengo sia significativo questo dato perché rappresenta in maniera tangibile l’apporto che si sta dando alla città. Gli orti sociali sono stati da sempre una nostra priorità, lo dimostra il programma elettorale presentato alla città dalla coalizione Alleanza per il Cambiamento”.