GLI AUTORI DELLE VIOLENZE MONITORATI DA TEMPO DAI SERVIZI SOCIALI

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“È una storia molto triste ed è un altro disarmante segnale del disagio relazionale che affligge un numero non irrilevante di adolescenti”. Così l’assessore alle Politiche Sociali Maria Grazia Sodero commenta la triste vicenda di cronaca per la quale stamattina due minori neretini sono stati arrestati con le accuse di sequestro di persona, tentata estorsione, violenza sessuale e pornografia minorile.

“È una storia molto triste ed è un altro disarmante segnale del disagio relazionale che affligge un numero non irrilevante di adolescenti”. Così l’assessore alle Politiche Sociali Maria Grazia Sodero commenta la triste vicenda di cronaca per la quale stamattina due minori neretini sono stati arrestati con le accuse di sequestro di persona, tentata estorsione, violenza sessuale e pornografia minorile.

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“Uno scenario di minacce, prevaricazioni e violenze fisiche e psicologiche che preoccupa in maniera particolare – continua – proprio perché i protagonisti sono tutti minori. Dispiace che sia accaduto nella nostra città, ma il bullismo è un malessere che non ha alcuna catalogazione relativa a ceto sociale, area geografica e persino fascia anagrafica definita. La situazione familiare degli autori di questa azione terribile è molto delicata, la conosciamo e la monitoriamo da tempo. Si tratta di due ragazzini su cui i servizi sociali del Comune e quelli dell’Ambito lavorano da anni e che sono stati e sono destinatari di una serie di azioni di sostegno e recupero. Per uno di loro, proprio nei giorni scorsi, è stato deciso l’inserimento in una comunità protetta. Purtroppo, non sempre tutto questo basta.

In ogni caso, questo fatto di cronaca ricorda a tutti l’importanza del ruolo di tutte le istituzioni, a cominciare da scuola e famiglia, che possono favorire contesti familiari e sociali che non diventino terreno fertile per ogni tipo di devianza. In questo momento è nostro dovere stare accanto a questi adolescenti, con il massimo rispetto di tutti e senza invadere il campo a nessuno. In storie come questa – conclude Maria Grazia Sodero – sono tutti vittime e noi abbiamo il dovere di non far sentire nessuno esposto o isolato”.