L’INDECENZA POLITICA. LO SFOGO DI FRATE AUGUSTINO DOPO LUNGHI MESI DI SILENZIO

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MANIERI

Dopo molti mesi, ritorniamo al Convento dell’Incoronata in cui (come molti di voi ricorderanno) da lunghi anni, si è volontariamente rinchiuso FRA  AUGUSTINO, un uomo di potere del passato, da poco ritornato da un pellegrinaggio a Fatima della cui Madonna (apparsa ai tre pastorelli il 13 maggio 1917)  è devoto.

Dopo molti mesi, ritorniamo al Convento dell’Incoronata in cui (come molti di voi ricorderanno) da lunghi anni, si è volontariamente rinchiuso FRA  AUGUSTINO, un uomo di potere del passato, da poco ritornato da un pellegrinaggio a Fatima della cui Madonna (apparsa ai tre pastorelli il 13 maggio 1917)  è devoto.

Ed è proprio il 13 maggio di molti anni orsono che la sua vita cambiò.

Ma ne parleremo dopo della diabolica imboscata di cui fu vittima e sulla quale regna una inquietante maledizione che neanche i più attenti osservatori della politica locale sono riusciti ancora a percepire.

Fra Augustino è, nell’estasiante giardino del convento, intento a raccogliere le sue miracolose foglie di salvia.

Avverte la nostra presenza da lontano senza neanche girarsi e vederci.

Con la sua aria burbera ma buona e senza rivolgerci alcun combenevolo, dice : “ ancora qui voi ”?

E noi : Buongiorno Fra Augustino.

Secondo Lei, queste casacche leghiste indossate da poco da tre consiglieri comunali cosa possono rappresentare?

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Figli miei cosa possono rappresentare ?

Di questi due Dell’Angelo ed Alemanno, di cui mi parlate, non voglio perdere neanche tempo a rispondervi.

Di Antonio Vaglio, qualcosa però la voglio dire !!! E come se non la voglio dire !!!

Al di la che, nella vita, non si può andare contro un intero percorso di vita, io ritengo anche che, ognuno di noi, moralmente è chiamato ad assumere un contegno consono al proprio livello familiare, professionale e a tutto ciò che si è rappresentato nella vita.

Colui che era identificato come il “Sindaco per antonomasia” e che è stato momento di sintesi per intere coalizioni, non si poteva permettere assolutamente di fare scelte “scellerate” completamente avulse dal cuore e dal sentimento popolare.

Atto di grave immaturità ed irresponsabilità che offende la Città.

Città che oggi vede un ex primo cittadino indossare una casacca politica che umilia il meridione e che è inconciliabile con le nostre esigenze sociali e territoriali.

Avessero i cittadini di Nardò udito, in tempo utile, le obiettive e temperate parole di un giovane rampante dell’epoca che non perdeva occasione per ricordami che Antonio Vaglio è stato un incidente della storia.

E adesso cosa prevede per il futuro?

Prevedo solo l’oblio più profondo, fine naturale di cotanta indecenza.

E come, ogni volta, Fra Augustino ci gira le spalle e si allontana da noi senza neanche porre un saluto.