RIZZO LATERALE
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IN VENDITA LA QUOTA PUBBLICA DELLA FARMACIA COMUNALE

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MANIERI

La Farmacia comunale è ufficialmente in vendita. Lo ha deciso il Consiglio comunale, che ha deliberato dunque di porre sul mercato la quota di società mista pubblico-privato della Nardò Farma s.r.l. – pari al 51% – al prezzo di 795 mila euro. La società fu costituita nel 2009 tra il Comune di Nardò in qualità di socio pubblico (con appunto il 51% del capitale sociale) e la società privata Neritofarma s.n.c. (con il 49%).

I motivi per i quali l’amministrazione comunale è giunta a tale determinazione sono diversi. Intanto, le trasformazioni che il settore delle farmacie sta subendo, le liberalizzazioni e l’attenuarsi della funzione sociale delle stesse. Inoltre, il fatto che i vincoli cui è sottoposta la gestione della pubblica amministrazione non consentono alla farmacia un proficuo comportamento imprenditoriale e ancora che la gestione di farmacie non rientra tra i compiti strettamente connessi all’attività di un Comune. Infine, il fatto che solo negli ultimi due anni la società ha registrato un utile, destinato contabilmente alla copertura delle perdite pregresse, in particolare negli anni 2011, 2012 e 2014 (peraltro ancora al vaglio della Corte dei Conti). L’obiettivo, dunque, è quello di consentire alla ottava farmacia della città di operare in pieno regime concorrenziale, una gestione manageriale che – recita la delibera – avrebbe certamente impedito il verificarsi dell’ammanco di cassa del 2014. Anche alla luce delle norme che regolano il patto di stabilità che rendono opportune le misure di dismissione dei beni patrimoniali non strategici al fine di reperire nuove risorse da destinare al finanziamento di opere pubbliche strategiche e prioritarie per la collettività.

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Molto dura la presa di posizione del sindaco Pippi Mellone che in aula ha replicato ai consiglieri di opposizione contrari alla vendita: “È incredibile che chi ha la responsabilità politica e morale del clamoroso ammanco della farmacia comunale – ha detto – ci venga a dire che non è opportuno venderla e ci illustri presuntuosamente tutta una serie di cose che si possono fare per rilanciarla. È sin troppo chiaro a tutti che la farmacia, così come è stata gestita, è servita solo da postificio per la politica, tradendo il pur apprezzabile spirito con il quale era nata. È un esempio di gestione fallimentare davanti al quale non possiamo fare finta di nulla, a tutela dell’ente e dei cittadini. Peraltro, alla base della decisione di porre in vendita la quota pubblica c’è un lungo elenco di ragioni di carattere finanziario, tecnico e normativo che anticipano abbondantemente la nostra valutazione politica”.

Sempre nella seduta odierna, il Consiglio comunale ha deliberato la costituzione dell’associazione del Distretto Urbano del Commercio di Nardò (formata dal Comune di Nardò, da Confcommercio Lecce e da Confesercenti Puglia), l’approvazione dell’accordo di Distretto, la messa a disposizione di 13 mila euro per le attività previste dal progetto ammesso a finanziamento. Il Duc ha l’obiettivo ambizioso di rilanciare i consumi e aumentare l’attrattività commerciale e turistica della città. Con questo strumento, infatti, l’amministrazione comunale vuole sfruttare l’opportunità sia che le imprese del commercio facciano rete, sia che questa rete abbia interazioni fortissime con soggetti operanti nel campo del turismo, dell’agricoltura di qualità, dell’artigianato d’eccellenza e dell’innovazione tecnologica. Per esempio, valorizzando le produzioni locali dell’artigianato e dell’agricoltura e le relazioni tra produttori e tessuto commerciale, sviluppando attività di marketing, migliorando la distribuzione, riqualificando l’arredo urbano, mettendo a punto azioni sulla sicurezza.

 

Le altre deliberazioni del Consiglio comunale hanno riguardato il Regolamento comunale per l’adozione e il sostegno di cani ritrovati sul territorio comunale e ricoverati nelle strutture convenzionate e il Regolamento per le attività di Street Art e writers. Infine, il consigliere Carlo Falangone è stato eletto (si tratta di una conferma) presidente della VII Commissione di Controllo e Garanzia.